Quando l’uomo era un gradino non ancora raggiunto nella scala dell’evoluzione oppure, con altre parole, era solo un pensiero nella mente di Dio, animali popolavano già la terra.
Animali compaiono nei miti originari e nelle credenze religiose di molti popoli, oppure gli stessi dèi sono raffigurati in forma di animali.
Animali sono presenti nelle prime rappresentazioni dell’arte rupestre. Animali accompagnano molte raffigurazioni di santi. Si dice che San Francesco predicasse agli uccelli e che con le sue parole rendesse mansuete bestie pericolose come il lupo. San Gerolamo durante la sua vita ascetica nel deserto avrebbe avuto come compagno un leone cui aveva tolto una spina da una zampa. Sant’Antonio Abate ha come attributo un maiale, l’animale che veniva allevato dai monaci antoniani.
Oggi gli animali hanno un ruolo in tutte le grandi indagini della storia sociale, economica, materiale, culturale, religiosa e simbolica, da sempre compaiono nelle rappresentazioni degli artisti.
Partendo, come sempre, da alcune opere del museo e dagli animali che vi sono raffigurati, queste immagini saranno lo spunto per alcune osservazioni sui modi e i significati di rappresentazioni ricorrenti nell’arte occidentale. Incontreremo così animali presenti nella Bibbia (la colomba, l’asino...), nell’iconografia medioevale (il pellicano), nella leggenda (l’unicorno). Né mancheranno gli animali domestici per eccellenza (il cane, il gatto) e gli animali esotici (la tigre, l’elefante), ripresi anche nell’arte dell’Ottocento che si ispirava...

Maria Teresa Balboni Brizza